Liste d’attesa, in 2 milioni costretti a pagare le mazzette

FARAONE: davanti alla riduzione delle prestazioni e all’allungamento delle liste di attesa, si sono ritrovati...

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FARAONE: davanti alla riduzione delle prestazioni e all’allungamento delle liste di attesa, si sono ritrovati a dare bustarelle (ndr: mazzette). CANTONE: mafia e corruzione negli ospedali. Bruciati più di sei miliardi.

MAZZETTE La sanità italiana è malata, ferita dalla corruzione che brucia ogni anno sei miliardi di euro. Una corruzione che mandando in fumo miliardi di fondi pubblici riduce le risorse, porta al taglio dei reparti ospedalieri e dei servizi al malato. E così anche i pazienti diventano corruttori, portano mazzette per essere visitati, curati in tempi utili. Due milioni di italiani, secondo il sottosegretario all’Istruzione Faraone, davanti alla riduzione delle prestazioni e all’allungamento delle liste di attesa, si sono ritrovati a dare bustarelle.

A fotografare una situazione di malcostume dilagante, lo studio Transparency international Italia, di Censis, Ispe e Rissc. Dove sono numeri, tabelle a raccontare «la sanità italiana che è il terreno di scorribande da parte di delinquenti di ogni risma, per l’enorme giro di affari che ha intorno ». Come ha commentato il presidente dell’Autorità nazionale anti-corruzione Raffaele Cantone.

Un malaffare che prospera sulla pelle dei cittadini, provocando anche la riduzione degli investimenti nella ricerca che potrebbe salvarli. Corrotti e corruttori, tangenti e bustarelle costano cento euro in meno di assistenza medica a ognuno di noi: dai neonati ai novantenni.

A testimoniare che la corruzione prospera senza distinzione regionale tra ospedali e Asl, sono gli stessi uomini che ci lavorano: negli ultimi cinque anni in un’azienda sanitaria su tre ci sono stati episodi di corruzione: il 37 % delle Asl ne è stato vittima, sottolineano i 151 dirigenti sanitari che hanno partecipato allo studio. E che raccontano, numeri alla mano, quali sono i settori dove per la loro esperienza si annidano i rischi maggiori. Gli acquisti di beni e servizi è al primo posto per l’83%, degli esperti la realizzazione di opere e infrastrutture al secondo con 66% mentre per il 31 % dei dirigenti la corruzione potrebbe nascere nel tentativo di facilitare assunzioni.
Tutto questo sulla pelle dei pazienti che, ricorda l’Oms, potrebbero avere un’aspettativa di vita media di almeno due anni più lunga se quei soldi fossero spesi in maniera efficiente. E non ingoiati tra sprechi ed episodi di malversazione sempre più frequenti in un Italia dove la sanità è uno dei pochi settori che tira, con 110 miliardi di spesa pubblica annui.

E se la corruzione avviene soprattutto tra appalti e acquisti, nessuno è esente dal malcostume della mazzetta: pazienti compresi. Lo dice convinto Davide Faraone, sottosegretario all’Istruzione: «Ben 2 milioni di italiani hanno pagato bustarelle per ricevere favori in ambito sanitario e 10 milioni hanno effettuato visite mediche specialistiche in nero ». Come dimostrano i dati della finanza che tra gennaio 2014 e giugno 2015 ha scoperto frodi e sprechi nella spesa sanitaria che hanno prodotto un danno erariale per 806 milioni di euro.

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